Un’introduzione generale alla lotta alla concussione e alla corruzione in Italia

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Con la Legge n.300/2000, l’Italia ha recepito sia la Convenzione UE del 1997 contro la corruzione in cui sono coinvolti funzionari delle Comunità Europee o degli Stati membri dell’UE, sia l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) del 1997. Convenzione contro la corruzione di stranieri funzionari pubblici nelle transazioni Affari internazionali. Pertanto, a partire dal 2000, il regime anticorruzione italiano ha notevolmente ampliato il suo campo di applicazione per includere la corruzione di pubblici ufficiali nelle istituzioni dell’UE e negli Stati membri dell’UE, nonché, in determinate circostanze, di pubblici ufficiali in stati esteri e organizzazioni internazionali (come il Nazioni Unite e Organizzazione per la Cooperazione Internazionale), Consiglio d’Europa per l’Economia e lo Sviluppo).

L’Italia, con il D.Lgs. n. 231/2001, ha introdotto il concetto di responsabilità penale dell’impresa, che si applica anche ai reati di corruzione, a condizione che il reato sia commesso in nome o per conto della società dai suoi amministratori o dipendenti. La responsabilità societaria è un reato amministrativo ai sensi della legge, ma la questione è trattata da un giudice penale in conformità con le norme di procedura penale, in procedimenti normalmente connessi a procedimenti penali contro funzionari e dipendenti aziendali. Anche a questo proposito, a partire dal 2001, l’efficacia del sistema anticorruzione italiano è aumentata in modo significativo.

Con la Legge n. 190/2012 è entrata in vigore un’importante riforma del sistema anticorruzione italiano, introducendo, tra l’altro, nuovi reati di corruzione, inasprendo le sanzioni per i reati esistenti e ampliando l’ambito di responsabilità dei privati ​​coinvolti in casi di corruzione in genere . Inoltre, la Legge n. 69/2015 ha inasprito le pene per i reati di corruzione e il Decreto Legislativo n. 38/2017 ha ampliato la portata della corruzione commerciale privata attuando la Decisione quadro UE n. 2003/568/GAI sulla lotta alla corruzione nel settore privato.

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Alla luce di quanto sopra, si può certamente affermare che nell’ultimo decennio l’efficacia del sistema anticorruzione italiano è migliorata in modo significativo.

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