Roma, 24 ottobre (Reuters) – Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha detto martedì che l’esplosione avvenuta la settimana scorsa in un ospedale di Gaza City non è stata causata da un missile lanciato da Israele, aggiungendo che circa 50 persone sono state uccise, non il numero menzionati nei rapporti, che erano circa 500 persone. Da funzionari palestinesi
Tajani, che non ha menzionato le prove su cui si basavano le sue dichiarazioni, ha commentato l’esplosione avvenuta il 17 ottobre all’ospedale Al-Ahli, che è tra gli eventi più controversi della guerra di Gaza.
Il Ministero della Sanità di Gaza ha stimato a 471 il bilancio delle vittime.
Un funzionario israeliano ha detto che il bilancio delle vittime sembra essere “diverse dozzine”. Un rapporto dell’intelligence statunitense stima che il bilancio delle vittime sia “molto probabilmente nella fascia bassa dello spettro compreso tra 100 e 300”.
“Dobbiamo evitare l’impatto negativo della propaganda. Perché quel missile, che si dice abbia ucciso 500 persone – in realtà furono circa 50 – e che ha fatto arrabbiare le masse arabe nelle principali città, non è stato lanciato da Israele”. Lo ha detto al canale news Sky TG24.
Tajani ha detto che il missile ha colpito il parcheggio dell’ospedale.
Il movimento palestinese Hamas al potere ha accusato Israele di aver lanciato un attacco aereo sull’ospedale. Israele ha negato ciò, affermando che l’esplosione è stata causata da un razzo palestinese caduto dopo essere stato lanciato contro Israele.
La narrazione israeliana è stata supportata da analisi americane, francesi e canadesi.
Il ministro ha detto in un’intervista separata che l’Italia sta lavorando per allontanare un gruppo di 18 persone, tra cui italiani e i loro parenti palestinesi, dalla Striscia di Gaza.
Tajani ha detto alla radio pubblica Rai: “Le auto sono pronte a partire dal Cairo per andare a prenderle quando aprirà il valico di Rafah”.
Tajani ha detto che il gruppo era composto da sette italiani, sette cittadini italo-palestinesi e quattro palestinesi, aggiungendo che la diciannovesima persona, un dipendente della Croce Rossa italiana, ha detto di voler restare a Gaza.
(Segnalazione di Gianluca Semeraro e Alvise Armellini – Preparato da Mohammed per l’Arab Bulletin) Scritto da Keith Weir. A cura di Mike Harrison e Alison Williams
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