ROMA (AP) – Unendo due dei capolavori italiani, il caffè e la luce del sole, due ingegneri di Roma hanno ideato un modo ecologico per tostare i chicchi di caffè senza elettricità né gas.
Antonio Dorby e Daniel Tommy hanno trascorso quasi sei anni a costruire e perfezionare la loro torrefazione a energia solare.
Il risultato è un sistema che richiede un appezzamento delle dimensioni di mezzo campo da tennis e un clima soleggiato per tostare fino a 50 chilogrammi (110 libbre) di caffè all’ora.
L’intero impianto è alimentato dall’energia del sole. I raggi del sole sono concentrati da una serie di specchi nella tostatrice e anche le poche parti elettriche sono alimentate da un piccolo pannello solare. I sensori controllati dal computer consentono agli specchi di seguire i raggi del sole durante il giorno e focalizzare la sua luce su un cestello rotante in acciaio contenente chicchi di caffè freschi. Il cestello raggiunge una temperatura massima di circa 240-250°C (450-480°F), a seconda della luminosità del sole, e i fagioli possono essere tostati in 20 minuti.
Questo processo non è solo ecologico ed economicamente conveniente. Secondo Durbe e Tummei conserva meglio anche l’aroma del caffè, conferendogli un sapore più ricco. A differenza dei tradizionali forni ad aria calda, che tipicamente funzionano a gas, la luce solare concentrata tosta il caffè senza riscaldare l’aria circostante, penetrando nei chicchi in maniera più uniforme e senza bruciare la superficie esterna.
Naturalmente, il regime dipende dal bel tempo. Nelle giornate nuvolose o dopo il tramonto, gli amanti del caffè devono trasferirsi.
Tuttavia, nel soleggiato sud Italia, una fabbrica con 40 specchi può tostare fino a 30.000 chilogrammi (66.000 libbre) di caffè all’anno, risparmiando circa 60.000 chilowattora di elettricità, secondo gli inventori.
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