L'Italia smantella una rete di frodi IVA da 220 milioni di euro e arresta 5 persone

L'Italia smantella una rete di frodi IVA da 220 milioni di euro e arresta 5 persone

Le autorità finanziarie italiane hanno arrestato cinque persone coinvolte nel caso Secondo la Procura europea (EPPO), un sistema di frode sull'imposta sul valore aggiunto (IVA) che ha portato al furto di 220 milioni di euro (323,6 milioni di dollari) di entrate fiscali legate all'alcol. menzionato Martedì.

I sospettati avrebbero orchestrato uno schema in cui truffavano grandi quantità del commercio di alcolici in tutta l’UE, ma trattenevano per sé 220 milioni di euro di tasse governative italiane. (immagine: Ebo, licenza)Gli investigatori italiani, in collaborazione con l'EPPO, sostengono che il gruppo criminale dei colletti bianchi ha falsificato fatture per l'esportazione di grandi quantità di alcol al fine di eludere le leggi fiscali locali. Dichiarando falsamente che le sue spedizioni erano destinate all'esportazione verso altri mercati dell'UE piuttosto che verso l'Italia, il gruppo è riuscito a proteggere fraudolentemente i propri profitti dall'IVA obbligatoria, hanno detto gli investigatori.

Lo schema coinvolge 43 aziende in 10 paesi dell’Unione Europea, oltre alle autorità britanniche, secondo cui una rete di 17 persone, tra cui agenti di vendita, consulenti e responsabili contabili e logistici, hanno collaborato alla creazione di un falso commercio del valore di 850 milioni di euro (921 dollari). milioni). . dei prodotti alcolici in tutto il continente.

In effetti, l’alcol era destinato ai mercati italiani, ha affermato l’EPPO. Se fosse vero, le fatture fraudolente avrebbero mostrato che le spedizioni si muovevano all’interno dell’UE, quando in realtà hanno reindirizzato quelli che avrebbero dovuto essere pagamenti fiscali nelle loro tasche in Italia.

A causa di questo modo di lavorare, la frode IVA è ampiamente conosciuta anche come frode carosello.

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Gli investigatori sostengono che tra il 2015 e il 2021 gli indagati sono riusciti a sequestrare 220 milioni di euro (323,6 milioni di dollari) di entrate rubate che avrebbero dovuto andare alle casse fiscali italiane.

I cinque individui sono accusati di associazione a un'entità criminale transnazionale, frode fiscale sul valore aggiunto, falsificazione di operazioni commerciali e riciclaggio di denaro. Le autorità ritengono inoltre che i cinque siano stati assistiti da un sesto membro, un uomo d'affari italiano, già condannato in passato per corruzione e indagato per aver corrotto un agente di polizia.

Resta agli arresti domiciliari mentre continuano le indagini.

Per quanto riguarda gli altri, il giudice ha emesso un'ordinanza di congelamento dei loro conti bancari, beni immobili e auto di lusso, su richiesta dell'EPPO.

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