I regolatori francesi, tedeschi e irlandesi hanno contattato i loro colleghi italiani per comprendere meglio le basi del divieto temporaneo.
Il divieto temporaneo dell’Italia su ChatGPT, annunciato a marzo, ha avuto un effetto a catena in altri paesi. Ad esempio, il commissario per la privacy del Canada, Philippe Dufresne, ha avviato un’indagine in risposta a una denuncia relativa all’uso non autorizzato di informazioni personali. In Europa, i regolatori francesi, tedeschi e irlandesi hanno contattato i loro colleghi italiani per comprendere meglio le basi del divieto.
“Ci coordineremo con tutte le autorità europee per la protezione dei dati”, ha affermato un portavoce di Helen Dixon, commissario irlandese per la protezione dei dati.
Nel Regno Unito, il ministro per il digitale, Michelle Donnellan, ha promesso di applicare la legge esistente nella misura massima “rispondendo rapidamente ai progressi dell’intelligenza artificiale e intervenendo ulteriormente se necessario”.
Pasquale Stanzione, capo del Garante, l’autorità italiana per la protezione dei dati personali, ha spiegato al Corriere Della Sera di essere pronto a riaprire rapidamente le cateratte se OpenAI, il creatore di ChatGPT in California, intraprenderà “misure utili per ridurre il rischio di risposte sbagliate”.
Il popolare strumento di autogenerazione ChatGPT è ampiamente noto per la sua capacità di scrivere articoli, impegnarsi in conversazioni profonde o persino scrivere codice per computer. Tuttavia, a marzo è stato esaminato dal governo italiano per una violazione della sicurezza informatica che ha compromesso i dati di alcuni utenti, come le informazioni di pagamento. Gli esperti del Garante hanno anche sottolineato che OpenAI non ha un sistema di verifica dell’età per evitare che i minori vengano esposti a materiale illegale.
I rischi di violazione della privacy e gli allarmi sulla possibile diffusione della disinformazione non sono solo un problema italiano; Tutta l’Europa è preoccupata. Al di fuori di ChatGPT, un disegno di legge in sospeso chiamato Artificial Intelligence Act regolerà l’uso di strumenti di intelligenza artificiale autogenerati. Potrebbe includere il divieto del riconoscimento facciale, richiedendo a OpenAI, Google Bard e altri concorrenti di eseguire valutazioni del rischio e verificare la qualità dei propri dati. L’Europa, che è più coinvolta in questa materia rispetto agli Stati Uniti, può limitare l’uso dell’IA nelle infrastrutture, nell’istruzione, nelle forze dell’ordine e nel sistema giudiziario.
Cina, Russia, Iran e Corea del Nord non hanno voce in capitolo su questo tema. OpenAI non consente agli utenti di questi paesi di registrarsi a ChatGPT.
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