Moise Kean è arrivato all’Everton nell’estate del 2019 come una delle opportunità d’attacco più emozionanti in Europa.
Dopo essere arrivato dalla Juventus, l’italiano, che ha ancora solo 21 anni, ha firmato un contratto quinquennale con i Blues.
Tuttavia, la sua carriera ai Toffees non è andata secondo i piani finora.
Kane ha segnato solo due gol in 33 partite durante la sua prima carriera, anche se principalmente dalla panchina, mentre l’attaccante è passato in prestito ai giganti francesi del Paris Saint-Germain la scorsa stagione in prestito e ha segnato 17 gol in 41 presenze.
Ora è ansioso di andarsene anche se i Blues non accetteranno un altro accordo provvisorio.
Allora, qual è il prossimo passo, Ken?
E qual è la scena in Italia, il paese in cui l’attaccante ha preso d’assalto lo stadio bianconero a sedici anni?
ECHO ha parlato con un giornalista di calcio italiano Francesco Porzio, conduttore anche del podcast The Here We Go con Fabrizio Romano, per un parere sulla situazione di Kane dal suo paese d’origine…
eco del suono: Qual è l’opinione pubblica di Moise Kean in Italia?
FP: È considerato uno dei migliori talenti del calcio italiano in questo momento.
Ha avuto i suoi alti e bassi, ma la sensazione è che possa fare un lavoro molto migliore di quello che ha mostrato finora. All’Everton non ha inciso molto, mentre al PSG ha mostrato qualcosa in più.
È ancora un talento grezzo e la sensazione è che non abbia ancora trovato l’allenatore giusto per raggiungere questa impresa.
Con l’Italia era nella lista dei 26 convocati di Roberto Mancini per l’Europeo, ma poi l’allenatore ha fatto altre opzioni che poi sono state provate. Ma ci sarà tempo, a cominciare dai Mondiali del 2022.
eco del suono: Quali sono le prospettive per l’Everton in Italia e come è stata la reazione quando Kane si è unito ai Toffees nell’estate 2019?
FP: La reazione è stata sorprendente, ma fino a un certo punto. L’Everton sembrava, e penso ancora, la mossa giusta per lui.
Alla fine ci hanno investito molto e la Juventus aveva bisogno di soldi in quel momento. L’Everton è il club con la giusta pressione e il giusto contesto per far crescere Kane e diventare un grande giocatore del mondo.
Molti tifosi della Juventus erano tristi quando se ne andò perché temevano sarebbe stato un rimpianto. In Italia pensavamo che Carlo Ancelotti potesse essere l’allenatore giusto per lui, proprio perché è italiano anche lui, ma non è stato così.
eco del suono: Cosa ne pensi della sua prima stagione in Inghilterra e avrebbe dovuto dargli una possibilità più grande?
FP: Dall’esterno, penso che non abbia avuto molte opportunità di mostrare il suo talento. Quando sei giovane devi credere molto ed essere paziente. Al PSG, infatti, grazie agli infortuni in squadra, aveva spazio e si stava comportando molto bene.
Sebbene il calcio francese possa averlo aiutato, è simile al calcio italiano, in quanto è meno fisico della Premier League inglese. Il passaggio dalla Serie A alla Premier League inglese è sempre complicato, soprattutto se sei molto giovane.
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eco del suono: Ha segnato regolarmente per Paris Saint-Germain. Credi che i colossi francesi lo prenderanno definitivamente?
FP: Il PSG lo vuole ancora, ma al momento solo in prestito, come l’anno scorso. Con Ancelotti in panchina, l’Everton era pronto ad accettare questa formula, ma tutto è cambiato con Rafa Benitez.
Ora è più complicato. Non escludo una possibile partenza prima della fine della finestra, ma non è un affare facile per il PSG anche se Kane vorrebbe giocare di nuovo con loro.
eco del suono: Pensi che ci sia una possibilità di restare e brillare con l’Everton se vengono assunti da Rafa Benitez?
FP: Sì, la possibilità c’è.
Penso che possa fare bene, ma ripeto che deve giocare più di prima.
È un giocatore molto emotivo, se inizia a segnare può fare molto bene, ma deve sentire la fiducia della società e dell’allenatore, altrimenti diventa complicato per il suo carattere.
eco del suono: Pensi che potrebbe diventare un attaccante di livello mondiale e uno dei migliori marcatori d’Europa? Può farlo con l’Everton?
FP: Ha talento, ambizione, forza fisica e tecnica. Non gli manca nulla per diventare uno dei migliori giocatori nel suo ruolo. Deve solo evitare di commettere errori che potrebbero rovinare la sua reputazione. Ma è così giovane, non può fare a meno di migliorare.
eco del suono: Dici che Kane può solo migliorare, in quali parti del suo gioco pensi?
FP: Penso che potrebbe migliorare nel lavoro di squadra. A volte si isola un po’ aspettando che succeda qualcosa, come faceva il suo ex compagno di squadra Mauro Icardi all’inizio della sua carriera.
eco del suono: Qual è l’opinione in Italia su Dominic Calvert-Lewin che alla fine ha licenziato Kane dalla squadra?
FP: Siamo rimasti sorpresi in Italia perché onestamente non pensavamo che potesse prendere il suo posto in campo. Ma poi, come abbiamo visto, giocare a Calvert-Lewin è stata la decisione giusta da prendere.
eco del suono: Che ricordi hai di Kane quando giocava per Juventus e Hellas Verona in Serie A?
FP: Quando penso a Moise Kean in Italia, penso alla partita tra Fiorentina e Verona dove si è dichiarato (l’attaccante ha segnato due volte nel 4-1 nel 2018).
Ricordo la sua passione per il gol che lo ha portato a segnare da capolista pochi minuti dopo (il suo primo gol in campionato è stato il gol vincente all’ultimo minuto dopo essere uscito dalla panchina della Juventus a Bologna nel 2017).
Da quel momento ci siamo resi conto che non è solo un buon giovane, ma il miglior attaccante potenziale per l’Italia e il calcio italiano.
eco del suono: Infine, in termini di personalità, pensi che Kane sia un giocatore che ha bisogno di sentirsi amato da un club per brillare in campo?
FP: assolutamente si. Il suo lato umano è importante quanto la sua squadra di calcio. Ha bisogno di sentirsi deciso e al centro del progetto. Questa è la chiave.
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