Gli utili regolari al lordo di interessi, tasse, svalutazioni e ammortamenti (EBITDA) sono stati di 6,1 miliardi di euro (6,6 miliardi di dollari), battendo un consenso di 5,73 miliardi di euro tra gli analisti intervistati da LSEG.
Tra gennaio e marzo, l'Italia ha rappresentato più della metà dell'EBITDA normale del gruppo grazie ad un aumento degli utili core del Paese a 3,2 miliardi di euro rispetto a 1,9 miliardi di euro dell'anno scorso.
Il contributo dell'America Latina è rimasto invariato rispetto allo scorso anno, mentre quello del Nord America è leggermente aumentato.
Il business italiano di Enel ha beneficiato della ripresa della produzione idroelettrica, ma anche della crescita delle attività di generazione e trading. L'attività di networking ha registrato risultati leggermente migliori rispetto all'anno precedente.
Il nuovo management team guidato dall’amministratore delegato Flavio Cattaneo ha lanciato lo scorso anno un piano di riduzione dei costi e si è impegnato a concentrarsi sugli investimenti in asset regolamentati come le reti elettriche, pur essendo più selettivo sui progetti di energia rinnovabile.
“Il piano di riduzione dei costi sta andando meglio del previsto con 300 milioni di euro già raggiunti”, ha detto il direttore finanziario Stefano De Angelis, aggiungendo che Enel potrebbe aumentare il suo obiettivo complessivo di risparmio di 1 miliardo di euro nel medio termine.
I fondi operativi sono aumentati di 800 milioni di euro arrivando a 4,4 miliardi di euro, aumentando le possibilità di un dividendo al di sopra della base di 0,43 euro per azione.
L'indebitamento finanziario netto è salito leggermente a 60,7 miliardi di euro alla fine di marzo, dai 60,2 miliardi di euro di fine 2023, ma De Angelis si è detto fiducioso che il gruppo completerà la maggior parte delle cessioni previste di 6,3 miliardi di euro entro giugno.
Il gruppo ha confermato le previsioni per il 2024 sia per l’EBITDA che per l’utile netto.
($1 = 0,9284 euro)
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Preparato da Francesca Landini A cura di Keith Weir
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