Soprannominata “la calciatrice più bella del mondo”, la calciatrice croata Ana Maria Markovic potrebbe avere una seria competizione in arrivo. Questa competizione arriva dalla calciatrice italiana Agata Sentaso.
Centasso ha ricevuto molta attenzione ultimamente a causa della sua attività su Instagram, che include molte foto di bikini. Tanta attenzione che la centrocampista del Venezia si è guadagnata anche un soprannome tutto suo. Molti punti vendita l’hanno definita “la calciatrice più bella d’Italia” negli ultimi mesi.
La 29enne, che mescola contenuti di calcio con foto di bikini, ha usato l’attenzione extra per far crescere il suo seguito. che ora supera i 56.000. Il numero dei suoi follower non è l’unica cosa che ha in programma di aumentare con i suoi contenuti.
Durante un’intervista alla Gazzetta, Centasso ha rivelato il suo desiderio di utilizzare i suoi contenuti per aiutare a far crescere anche il calcio femminile. Non evita l’attenzione che stanno ricevendo le sue foto in bikini, che è una mossa che altri sul suo sito hanno cercato di fare.
Centasso fa esattamente il contrario. Era attenta e comprende chiaramente il potere dei social media. Così ho deciso di appoggiarmi.
Lei ha detto alla presa“Sono felice: la vedo come un’opportunità perché mi permette di aumentare la visibilità del mio sport. Voglio contribuire ad aumentare la visibilità del calcio femminile”.
Agata Centasso sta facendo la sua parte per far crescere il gioco
C’è una grande differenza tra la creazione di un account Instagram e l’intero sport. È un compito che non è limitato a tutti. Devi imparare a ignorare gli odiatori e non salire o scendere mai.
Coloro che praticano questo sport sono solitamente i più grandi nomi nel rispettivo sport. Nonostante la crescita dei social media, l’ascesa degli influencer ha reso più facile per gli altri far crescere gli sport che amano.
Centasso contiene già la parte contenutistica dell’equazione elaborata. Se riesce a gestire qualsiasi altra cosa che deriva dall’essere un’atleta/influencer, non dovrebbe avere problemi a far crescere il calcio femminile.
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