Martedì la Corte suprema indiana ha archiviato un caso contro due marines italiani accusati di aver sparato e ucciso pescatori indiani nel 2012 dopo che l’Italia aveva pagato 100 milioni di rupie (1,3 milioni di dollari / 1,1 milioni di euro) a titolo di risarcimento.
Il gruppo di due giudici ha affermato che l’Italia dovrebbe impugnare i propri procedimenti contro i marines, Salvatore Gironi e Massimiliano Latorre.
“Il caso con l’India è chiuso. Successo della diplomazia italiana”, ha detto su Twitter il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni.
Il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio ha salutato l’accordo come un successo.
“Grazie a coloro che hanno lavorato con tanta tenacia al caso, e grazie all’instancabile corpo diplomatico, l’ultima parola è stata detta su questo caso di lunga data”, ha detto Di Maio su Twitter.
Il tribunale ha stabilito che a ciascuna delle famiglie delle vittime sarebbero stati dati 40 milioni di rupie e che i restanti 20 milioni di rupie sarebbero andati al proprietario della barca utilizzata dai pescatori. La barca è andata distrutta nell’incidente.
Salvatore Gironi (a sinistra) e Massimiliano Latorre (a destra) sono stati finalmente rilasciati
Morti al largo delle coste dell’India
Jeroni e Latorre sono accusati di aver sparato a pescatori disarmati al largo delle coste del Kerala mentre proteggevano la petroliera italiana Enrica Lexi. Erano in missione antipirateria e pensavano che i pescatori fossero pirati.
L’India lo ha definito un “doppio omicidio in mare” e ha arrestato Jironi e Latorre. Entrambi sono accusati di omicidio.
L’Italia aveva sempre pensato di dover avere giurisdizione nel caso, poiché entrambi gli uomini italiani erano veri e propri lavoratori in uno schieramento autorizzato. Latorre è tornato in Italia dopo aver subito un ictus nel 2014 e Jeroni è tornato nel suo Paese d’origine nel 2016.
L’Italia ha portato il caso dinanzi alla Corte permanente di arbitrato (PCA) dell’Aia, che l’anno scorso ha stabilito che l’India non aveva giurisdizione in nessun caso potenziale, ma anche che l’Italia doveva pagare i danni.
Torna in tribunale in Italia
Si prevede che Gironi e Latorre saranno interrogati dai pm di Roma nelle prossime settimane. L’istruttoria, che fa parte del processo di determinazione delle accuse, dovrebbe concludersi nei prossimi mesi.
Paola Mochetti, la moglie di Latorre, ha affermato che al marito è stato vietato di fare commenti pubblici sul caso.
“Ora è il momento di chiedere perché le autorità militari vogliono tacere su ciò che sanno e vogliono raccontare”, ha detto Mosheti all’agenzia di stampa italiana ANSA.
kbd/msh (AFP, AP, dpa)
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