Il proprietario del sottomarino naufragato potrebbe usare la legge “dura” per proteggersi: Avvocato – Notizie dal mondo

Il proprietario del sottomarino naufragato potrebbe usare la legge “dura” per proteggersi: Avvocato – Notizie dal mondo

È possibile utilizzare la legge “dura”.

Stampa canadese – | Storia: 433356

Un avvocato della California afferma che un “crudele” pezzo di legge marittima notoriamente utilizzato dai proprietari del Titanic per evitare costose cause legali potrebbe essere utilizzato dai proprietari di un mini-sottomarino esploso durante la rotta verso il famoso relitto.

Un funzionario della Guardia Costiera degli Stati Uniti ha dichiarato giovedì che una catastrofica esplosione interna ha innescato un’implosione sul sottomarino Titan, uccidendo tutte e cinque le persone a bordo mentre scendeva sul fondo dell’Oceano Atlantico settentrionale durante una spedizione al relitto del Titanic.

Charles Naylor afferma che OceanGate Expeditions, la società proprietaria del sottomarino Titan, può tentare di utilizzare la legge per liberarsi preventivamente prima che venga intrapresa qualsiasi potenziale azione legale.

Ha detto che la società potrebbe citare in giudizio ai sensi della legge sulla responsabilità degli Stati Uniti risalente al 1850 per limitare la sua responsabilità al valore dei resti della nave.

I proprietari del Titanic usarono la legge dopo che il piroscafo colpì un iceberg al largo della costa di Terranova nell’aprile 1912, uccidendo più di 1.500 persone.

Se un’azienda fa causa per proteggersi dalla legge, dice Naylor, le famiglie avranno solo due mesi per iniziare la sfida, costringendole a intraprendere complesse azioni legali nel mezzo del loro dolore.

Diversi pezzi del minivan, comprese parti del suo scafo in fibra di carbonio, sono stati trovati in un campo di detriti su una sezione libera del fondale oceanico, a circa 500 metri dalla prua della nave di lusso affondata, l’ammiraglio John Mauger, comandante della costa Guard 1st District, ha detto a Boston ai giornalisti.

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Tra i morti c’erano il pilota della nave, il CEO di OceanGate Expeditions Stockton Rush, il miliardario britannico Hamish Harding, l’esploratore francese ed esperto del Titanic Paul Henri Nargoulet, l’uomo d’affari pakistano Shahzada Daoud e suo figlio di 19 anni Suleiman.

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