Il leader ebreo italiano critica le posizioni filo-palestinesi basandosi sulla citazione di Primo Levi

Il leader ebreo italiano critica le posizioni filo-palestinesi basandosi sulla citazione di Primo Levi

L'uso di una citazione di Primo Levi per annunciare una protesta filo-palestinese prevista a Milano sabato, Giornata internazionale della memoria dell'Olocausto, ha suscitato un rimprovero da parte di un leader della comunità ebraica italiana che ha affermato che gli attivisti dovrebbero lasciare i riferimenti all'Olocausto fuori dai loro messaggi.

Levi, un sopravvissuto italiano di Auschwitz che scrisse diversi libri sulla sua esperienza, scrisse notoriamente: “Se la comprensione è impossibile, la conoscenza è imperativa, perché ciò che è accaduto può accadere di nuovo”. I manifestanti filo-palestinesi hanno inserito parte della citazione su un volantino per promuovere la protesta contro la guerra di Israele contro Hamas, che si stima abbia ucciso più di 25.000 palestinesi.

L’agenzia di stampa italiana ANSA ha citato Noemi De Segni, presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane, che ha detto: “Lascia Primo Levi nei nostri ricordi”. Secondo A Agenzia di stampa. “Abbiate la dignità di esprimere il vostro pensiero senza insultare la memoria di un sopravvissuto, e cercate altre citazioni”.

La reazione di De Segni è stata moderata Sta aumentando Negli episodi di antisemitismo avvenuti in Italia a partire dal 7 ottobre e nella nascita di un discorso culturale più ampio sull’uso di riferimenti al genocidio e all’Olocausto nel contesto della guerra israeliana a Gaza.

Levi, morto nel 1987 a Torino, ripetutamente condannato Il trattamento riservato da Israele ai palestinesi durante la sua vita, a volte in modi che citavano l'antisemitismo come punto di riferimento.

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Dopo il massacro di Sabra e Shatila del 1982, in cui l'IDF appoggiò una milizia cristiana libanese nell'uccisione di centinaia di civili sciiti palestinesi e libanesi, Levy chiese le dimissioni dell'allora ministro della Difesa Ariel Sharon e del primo ministro Menachem Begin. “Ognuno è ebreo di qualcuno”, ha detto a un giornale italiano.

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