Il fascino dell’Italia durante il Grand Tour in mostra alle Gallerie d’Italia, Milano

Il fascino dell’Italia durante il Grand Tour in mostra alle Gallerie d’Italia, Milano

Galleria d’Italia Presenta Piazza Scala, il museo Intesa Sanpaolo nel cuore di Milano GRAN TOUR. Sogno d’Italia da Venezia a Pompei‘. Sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e in collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale di Napoli e il Museo Statale Eremo di S. Pietroburgo, si mostra in giro 130 opere dalla collezione Intesa Sanpaolo, collezioni private e numerose istituzioni culturali italiane e internazionali, tra cui la Royal Collection of Queen Elisabeth II (UK). Questa è una rara occasione per vedere così tante opere provenienti da alcune delle collezioni più prestigiose del mondo.

Giovanni Volpato (Angarano di Bassano del Grappa 1735 circa – Roma 1803), Centrotavola con Trionfo di Bacco e Arianna, Apollo e le Muse, 1786 – 1788, Biscotto e metallo, 300 x 195 cm. Bassano del Grappa, Musei Civici, Palazzo Sturm

Lo spettacolo, infatti, si concentra principalmente sul fascino, il patrimonio e l’importanza dell’Italia in questo pellegrinaggio culturale. Grazie alla vasta selezione di opere d’arte, indaga in profondità tutti i vari movimenti, idee, stili e persone che vennero in contatto con la penisola, mostrando come la cultura italiana abbia plasmato quei secoli. Allo stesso tempo, le abili mani dei tanti pittori che hanno visitato il paese, insieme alle parole e ai ricordi lasciati da illustri visitatori, hanno dato all’Italia ogni volta un colore diverso. Galerie d’Italia rappresenterà quest’Italia composita di travolgente bellezza, raffigurata dagli artisti come un luogo sospeso, una stratificazione di memoria e conoscenza, un fermo immagine della storia.

Artemide Efesia, Marmo Farnese, Ellenistico (II sec. dC), restaurato nel 1786-1888 da Carlo Albacini e Giuseppe Valadier con aggiunte in bronzo e alabastro, 130 cm, Napoli, Museo Archeologico Nazionale, © foto Luciano e Marco Pedicini

Come esemplifica la mostra, il Grand Tour non è stato un semplice viaggio, e non è rimasto immutato di significato nel corso dei secoli. Da spedizione educativa, divenne presto un viaggio interiore che poeti e letterati romantici avrebbero intrapreso per scoprire se stessi. Inoltre, il tour è stato sia un modo per studiare la bellezza italiana dipingendo le sue città, i paesaggi e gli eventi culturali più iconici, sia un modo per interiorizzarla, rendendola più un incontro privato e fantasioso piuttosto che un incontro mimetico. La mostra presenta infatti numerosi capricci – una veduta inventata di un paesaggio italiano che potrebbe esistere solo all’interno dell’immaginazione del pittore. Così Roma, Venezia, Napoli, insieme alle altre destinazioni, entrano a far parte della mostra sia nella loro sublime rappresentazione neoclassica, sia nella loro dimensione visionaria dell’età romantica.

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Robert Hubert, Capriccio con il Pantheon davanti al Porto di Ripetta, 1761, olio su tela, 102 x 146 cm. Vaduz-Vienna, Liechtenstein. Le Collezioni Principesche, © 2021. LIECHTENSTEIN, Le collezioni principesche, Vaduz-Vienna/Scala, Firenze

Altro grande tema della mostra è il fascino di questi turisti per le antiche rovine, oltre che per i grandi maestri del passato. L’allestimento della mostra, infatti, inizia e si conclude con un omaggio all’antichità, che rappresentò uno dei motivi principali per venire in Italia, soprattutto nel corso del Settecento. Lo studio di Canova a Roma, ad esempio, è stato un luogo imperdibile, che ha portato sia a molte nuove importanti commissioni all’artista, sia alla creazione di più copie di statue antiche. Questi diventavano spesso dei souvenir da portare a casa dopo il Tour. Canova, grande genio della scultura, fu molto apprezzato per la sua capacità di creare nuovi modelli dei cosiddetti bellezza idealecome si può apprezzare in questo amorino realizzato per il principe russo Nicolaj Borisovic Jusupov.

Antonio Canova, Amorino alato, 1792/3 – 1795 ca, marmo, 142 x 54,50 x 48 cm, San Pittsburgh, State Hermitage Museum,
© Museo statale dell’Ermitage, St. Pietroburgo, 2021. Foto di Leonard Kheifets

Questo fascino per il passato divenne ancora maggiore dopo le nuove campagne di scavo a Roma e Napoli, e soprattutto con la riscoperta di Pompei ed Ercolano. Probabilmente la figura più emblematica di questo periodo fu Johann Joaquim Winckelmann, il cui ritratto ricorre in più occasioni in mostra. Ce n’è uno, di Anton von Moron, che ha catturato lo storico dell’arte tedesco mentre lavorava ai suoi Monumenti antichi inediti, vestito con una lussuosa veste rossa, con una sontuosa fodera in pelliccia. E poi c’è il ritratto di Anton Raphael Mengs, che ritrae Winckelmann in modo più intimo, mostrando un uomo semplice che tiene in mano un’edizione greca di Omero Elia.

Anton von Maron, Ritratto di Joahnn Joachim Winckelmann, 1768, olio su tela, 137,30 x 100,30 cm. Klassik Stiftung Weimar, Museen, © Klassik Stiftung Weimar, Bestand Museen

Non solo città, quindi, la rassegna milanese punta i riflettori anche sulle persone che hanno compiuto questo incredibile viaggio. Dagli artisti viventi a quelli del passato, dai poeti antichi, come Virgilio, Petrarca o Boccaccio, agli intellettuali moderni come Johann Wolfgang von Goethe e Winckelmann. Accanto a questi nomi, anche famiglie nobili, collezionisti e altri illustri viaggiatori divennero protagonisti del Tour. La famiglia Tolstoj o la nobildonna Margherita Sparapani, il cui salotto letterario era una delle mete più ambite, sono solo alcuni nomi da ricordare.

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Jacques-Henri Sablet, Veduta della Sala degli Animali dei Musei Vaticani, 1786-1792, tempera su carta, 52 x 76 cm. Musei Vaticani, Città del Vaticano, © Governatorato SCV- Direzione dei Musei. Tutti i diritti riservati

Tutto in questo viaggio era dotato di un particolare senso di importanza. Dalle città ai paesaggi, dalle feste, come il famoso carnevale di Venezia ai centri culturali, tutto ha lasciato un segno speciale nei visitatori. Questo momento formativo divenne d’obbligo per l’élite europea, ma anche di altri continenti, coinvolgendo sovrani, aristocratici, politici, ecclesiastici, accademici e artisti, tutti intrisi della grande varietà dei paesaggi incontaminati dell’Italia, della magnificenza di città, monumenti e opere di arti che hanno fatto e continuano a fare di questa terra una sorta di meraviglioso museo “a cielo aperto”.

Martin Knoller, Ritratto di gruppo con il conte Firmian e il suo seguito durante una gita nei dintorni di Napoli, 1758, olio su tela, 129,50 x 95 cm. Tiroler Landesmuseum Ferdinandeum, Innsbruck, ©Tiroler Landesmuseen

Grazie a tutte le opere messe insieme da intesa San paolo alle Gallerie d’Italia, la mostra offre una rara occasione per approfondire il Grand Tour. I visitatori si immergono in essa, quasi compiendo il proprio viaggio attraverso la bellezza italiana. Attraverso le tante voci che emergono, la mostra mostra come il Grand Tour sia stato determinante nel forgiare una percezione dell’Italia, forgiando il mito del Bel Paese legato alla bellezza dei suoi paesaggi e dell’arte, ancora oggi di grande interesse. La varietà degli stili esposti riesce anche a rendere conto dei diversi impatti che questa bellezza, e le città che l’hanno caratterizzata, hanno fatto sui visitatori, nonché tutte le attività collaterali emerse a seguito del Grand Tour.

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GRAN TOUR. Sogno d’Italia da Venezia a Pompei – 27 marzo 2022 Gallerie d’Italia – Piazza Scala, Piazza della Scala 6, Milano Info e prenotazioni: galleryditalia.com

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Irene Matti

Sono un giornalista freelance, che collabora con FAD da oltre 2 anni. Di recente ho fondato la rubrica FOOD ART, dove intervisto, e pensatori che lavorano intorno a questioni legate al cibo da parte degli artisti. Ho un crescente interesse per l’arte contemporanea, in particolare la ceramica, la fotografia e la performance art, in cui mi sono specializzata presso il Courtauld Institute of Art.

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