Gucci è certificato da Bureau Veritas per la parità di genere. Il marchio italiano, di proprietà del gruppo francese Kering, ha pubblicato il suo terzo Gucci Equilibrium Impact Report, che delinea gli sviluppi dell’azienda in termini di progresso sociale, inclusività e uguaglianza di genere, nonché i suoi sforzi per ridurre il proprio impatto ambientale e promuovere lo sviluppo sostenibile. L’organizzazione ha affermato in un comunicato stampa di essere stata “la prima grande casa di lusso a ricevere tale certificazione in Italia”.
I progressi di Gucci verso l’uguaglianza di genere sono stati valutati da Bureau Veritas, un rinomato organismo di certificazione indipendente, in sei aree: cultura e strategia, governance, politiche delle risorse umane, opportunità di avanzamento e inclusione delle donne, equità retributiva di genere, sostegno alla genitorialità e occupazione. Equilibrio di vita. L’autorità ha considerato un risultato encomiabile l’istituzione del marchio del Comitato direttivo per l’uguaglianza di genere e del Global Equity Council.
La società afferma che i revisori di Bureau Veritas hanno elogiato le politiche di congedo parentale dell’azienda, in particolare le quattordici settimane di congedo retribuito al 100% e l’introduzione di un modello di business ibrido. L’azienda ha inoltre lanciato una serie di iniziative, come il programma “Chime For Change”, una campagna di sensibilizzazione globale lanciata nel 2013 per raccogliere fondi a sostegno e difesa delle donne dalle discriminazioni.
Marco Bizzari, CEO di Gucci, ha commentato: “Questo risultato, ottenuto in anticipo rispetto alle tendenze europee e primo nel settore del lusso in Italia, sottolinea fortemente il nostro impegno per una cultura che valorizzi l’uguaglianza, l’inclusività e il rispetto”.
Nel 2022, le donne rappresentano il 63,1% della forza lavoro di Gucci e il 57% delle posizioni dirigenziali sono ricoperte da donne.
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