Ieri il famoso alpinista e guida alpina Ermanno Salvatierra (68 anni) è morto in un incidente alpinistico sulla cresta occidentale del Campanile Alto nelle Dolomiti di Brenta in Trentino. Salvatierra è caduto nell’ultimo tratto di Hartmann-Krause Road mentre guidava lungo il campo.
Salvatierra è caduto a 20 metri da un’altezza di circa 2750 metri sulla montagna. Un elicottero è volato d’urgenza al ricovero di Tossa Pedrotti, ma le ferite riportate da Salvatierra sono gravissime. Salvatierra era con un cliente illeso.
Dalle Dolomiti alla Patagonia
Salvatierra ha creato diversi percorsi nelle Dolomiti negli ultimi 50 anni ed è stato anche una guida. Ha trascorso del tempo scalando le torri della Patagonia, e vi si è arrampicato dal 1982. Si è diretto per la prima volta in Patagonia grazie alla raccomandazione del collega alpinista italiano Renato Casarotto, e da allora quelle torri sono diventate la sua seconda casa.
In particolare, Salvatierra ha dominato il Cerro Torre, aprendo cinque nuove vie. Nel 1985 ha fatto parte della squadra che ha effettuato la prima invernale del Ciro Torre (con Andrea Sarchi, Maurizio Giarolli e Andrea Orlandi). Era un grande riferimento per altri alpinisti e divenne il suo soprannome “Torey’s Man”. Abbiamo riferito del suo ultimo viaggio a Tory Eiger l’anno scorso.
La notizia della sua morte ha scioccato la comunità degli arrampicatori. “È bello ricordarti come sempre sorridente, amante della vita, degli animali e delle montagne”, ha scritto sui social il suo amico, il giornalista italiano Alessandro Filippini.
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