Nel 1655, utilizzando un telescopio da lui progettato, Christiaan Huygens divenne la prima persona a identificare gli anelli di Saturno e una delle sue lune. In quell’epoca, la comprensione emergente dell’ottica era guidata da tentativi ed errori: i ricercatori trovavano e ottimizzavano le lunghezze focali e altre proprietà a occhio e creavano tabelle di quei valori. La relazione tra il diametro dell’obiettivo e la lunghezza focale può quindi essere approssimata dalle tabelle. Questo processo è ciò che Huygens ha seguito quando ha costruito i suoi telescopi.
In alcuni casi, Huygens è stato in grado di derivare relazioni precise, ad esempio definendo correttamente l’ingrandimento come il rapporto tra le lunghezze focali della lente dell’obiettivo e la lente dell’oculareFUN/FH. Ma molte delle equazioni e delle tabelle differiscono notevolmente da quanto ci si potrebbe aspettare sulla base della moderna ottica geometrica e della diffrazione. In uno studio recente, Alexander Petro dell’Università di Stoccolma in Svezia ha suggerito che la discrepanza potrebbe essere derivata non dai limiti dell’abilità o della comprensione di Huygens, ma piuttosto dalla sua scarsa vista.
Pietrow scoprì che la combinazione di lenti oculari e lenti oculari di Huygens era ingrandita di un fattore 3,5. Sulla base dell’ottica moderna e della tipica vista umana, l’ingrandimento di un telescopio è correlato al diametro della lente dell’obiettivo dall’equazione M = 4,33DottUN. Sebbene Huygens abbia determinato correttamente la relazione lineare, ha derivato empiricamente le equazioni M = 13,89DottUN E M = 15.29DottUN in due sue opere.
Le equazioni di Huygens possono essere riconciliate con l’ottica moderna se la sua acuità visiva è 20/70. Questo livello di miopia non richiederebbe occhiali e il padre di Huygens era noto per avere una grave miopia, che ha fattori di rischio genetici. Pietro suggerisce che Huygens potrebbe aver inavvertitamente corretto la sua vista nel progettare i suoi telescopi.
Ci sono altre possibili spiegazioni per il design non ottimale dei telescopi Huygens. Ad esempio, se le superfici dell’obiettivo sono molto ruvide o distorte, i limiti delle prestazioni non si basano sul limite di diffrazione. Gli obiettivi avevano una reputazione di alta qualità all’epoca, ma il lavoro futuro potrebbe verificare se producono davvero uno spot con diffrazione limitata, come mostrato a quelli realizzati dall’optometrista seicentesco Giuseppe Campagne. (AGM Pietrow, Note di registrazione.2023 doi: 10.1098/rsnr.2022.0054.)
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