Dopo che il caso è andato in tribunale in Italia, i venditori hanno preso il controllo di 12 container all’inizio di aprile. I restanti 23 sono stati rimpatriati il 30 maggio.
Secondo l’avvocato Davide Gallasso di Gallasso & Associati, uno studio legale ingaggiato per difendere le sei società vietnamite che inizialmente possedevano i contenitori di anacardi, i tribunali italiani si sono pronunciati a favore di tutti gli esportatori e questi sono passi molto importanti per loro.
Tre degli esportatori hanno pagato il 150% del valore delle loro spedizioni come caparra alle compagnie di navigazione per recuperare la merce mentre altri non erano d’accordo, e un tribunale penale di Genova ha stabilito che la merce poteva essere restituita o venduta a nuovi acquirenti entro 30 giorni della sentenza.
Allo stesso modo, un tribunale civile di Larino ha confermato il diritto degli esportatori vietnamiti di rivendicare la proprietà dei container e ha respinto tutte le eccezioni e le domande riconvenzionali dell’acquirente.
Gli avvocati di Gallasso & Associati stanno lavorando con la polizia doganale e finanziaria italiana per aiutare le aziende vietnamite a sdoganare i container dai porti nei prossimi giorni.
Nel frattempo, i pm di Napoli che indagano sulle azioni illegali dell’acquirente hanno chiesto alla polizia e all’autorità antifrode di reperire e confiscare tutte le 35 polizze di carico originali, affermando che “gli esportatori vietnamiti sono vittime di un piano fraudolento”.
Chi ha già versato la caparra è supportato per recuperare denaro dalle compagnie di navigazione, cosa che, secondo gli avvocati, sarà più complicata e richiederà molto più tempo.
Gli avvocati hanno anche raccomandato che, per evitare incidenti simili, è importante che le aziende vietnamite stiano molto attenti quando negoziano contratti commerciali internazionali.
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