L’italiana Nettuno festeggia i 40 anni della sua partecipazione a UNIFIL Libano

L’italiana Nettuno festeggia i 40 anni della sua partecipazione a UNIFIL Libano

Il Sindacato dei Veterani ha organizzato una giornata di solidarietà con il Libano, in occasione del quarantesimo anniversario della partecipazione dell’Italia alle forze di pace operanti nel Libano meridionale, UNIFIL, tra il 1982 e il 1984.

In questo contesto è stata organizzata una parata militare nel porto turistico di Nettuno, classificato come uno dei porti turistici più importanti d’Italia, per i vari contingenti militari italiani.

All’evento ha partecipato l’Ambasciatore del Libano a Roma, Mira Daher, che è stata accolta con una grande standing ovation e una grande accoglienza presso la sede municipale, e ha incontrato il Sindaco del Libano Alexandro Coppola, alla presenza del Presidente dell’Associazione Veterani Mario Rosati e rappresentanti dell’Associazione Veterani. Il più alto livello al comando delle forze navali, aeree e delle personalità attive della città.

Il sindaco di Nettuno, che dista non più di 70 chilometri da Roma, l’ambasciatore Daher, ha confermato che la città e i suoi abitanti “sono al fianco del paese dei Cedri”, affermando: “Siamo orgogliosi di ciò che fece quarant’anni fa il battaglione italiano in Libano che fornisce supporto ai residenti”.

Il generale Bruno Tozzetti, comandante della 1ª Divisione che nel 1982 partecipò alle forze di pace in Libano, spiegando le difficili condizioni che attraversava il Libano in quel momento, spiegava che questa era “la prima missione dell’Italia dopo la guerra mondiale. La seconda è fuori dai suoi confini dove si è trovata.” Di fronte a un popolo che aveva un disperato bisogno di aiuto”.

Rosati, a sua volta, ha parlato dell’esperienza italiana in Libano, “che il popolo italiano non vuole dimenticare, ma vuole generalizzare come rapporto umano tra due popoli”.

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E il vicecapo della Difesa, Giorgio Moli, ha pronunciato un discorso in videoconferenza, in cui ha detto: “L’Italia è orgogliosa del ruolo svolto dai suoi soldati, e prosegue attraverso il battaglione di pace italiano con l’appoggio dei libanesi”.

Ha ricordato l’assistenza immediata dell’Italia al Libano meno di 24 ore prima dell’esplosione del porto di Beirut, osservando che “la presenza dell’Italia all’interno delle forze delle Nazioni Unite che operano nel Libano meridionale (UNIFIL) rafforza questo orientamento italiano verso il Libano”.

Da parte sua, l’Ambasciatore Dahir ha ringraziato l’ITALCON per questo gentile gesto e per aver “rimarcato ancora una volta l’importanza dell’appello alla pace, che è il principale e unico messaggio dell’incarnazione dell’umanità per tutti noi”.

Daher ha sottolineato la necessità oggi più che mai di tali soldati che incarnano l’umanità e danno e sacrificano la propria vita per la pace affinché il mondo prevalga, rilevando che “questa è la missione dell’ITALCON… fondamentalmente le forze di pace”.

Per questo diciamo che ogni credente, indipendentemente dalla religione di appartenenza, sa benissimo di essere nato per vivere e godere della vita, e che il messaggio unificante che unisce tutti i popoli del mondo è: tutti vivono in pace affinché i nostri figli e le generazioni future possano godere di una stabilità».

Ha proseguito, sottolineando che “il Libano non dimenticherà che l’Italia è al suo fianco” e che “è sempre stato per noi un simbolo di pace, un simbolo di fratellanza e affinità, un simbolo di libertà e giustizia, un simbolo di sacrificio e dando.” Coraggio.”

“Le radici del rapporto tra Libano e Italia risalgono al lontano passato, alla civiltà fenicia, alla storia della diffusione della lettera e del colore viola, al primo pianoforte, e al primo legislatore di Roma venuto dalla città Da Tiro, nel Libano meridionale, al Mediterraneo che unisce i nostri due Paesi con le caratteristiche di apertura, comunicazione e amore per la vita di cui godono entrambi i popoli”.

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Daher ha concluso: “Vi ringrazio per la dedizione che ho sentito dentro di voi per il bene del mio paese, il Libano, e da qui spero che la pace prevalga in tutto il mondo e che l’umanità trionferà sulle guerre”.

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