Immerso nel cuore della campagna italiana, un’ex casa padronale sta guadagnando una nuova prospettiva di vita come resort intimo e vivace. LAQUA Countryside, di proprietà di Cinzia e Antonio Cannavacciuolo, è progettato per celebrare la cultura sorrentina, reinventandola per un pubblico globale contemporaneo. Ristrutturato e progettato dallo studio torinese lamatilde, in collaborazione con gli architetti Valentina Autiero e Stefano Olivari, l’hotel dispone di sei suite, ognuna dal design unico, insieme al Cannavacciuolo Countryside Restaurant. Gli spazi interni si fondono perfettamente con l’esterno, mentre la storia dell’area si infiltra nelle ossa della struttura.
“Nel nostro ufficio, iniziamo sempre con una storia”, afferma Luca Macrì, partner di lamatilde. “La prima parte del processo è stata la scoperta: scoprire la storia del luogo, sentire l’edificio e poi parlare con le persone”. Le tradizioni della regione sono evidenziate nella pittura fisica dell’edificio – in particolare i pavimenti in cocciopesto, che erano realizzati in uno stile risalente all’impero romano – e nelle tecniche locali utilizzate per realizzare le pareti esterne e le pergole.
Ispirato ai sobborghi di Sorrento, costituiti principalmente da terreni agricoli, il giardino del palazzo non è progettato solo per essere un luogo di intrattenimento, ma anche un orto e un frutteto che fornisce molti prodotti del ristorante. “Era il nostro modo di mettere il nostro modo di pensare contemporaneo su qualcosa che faceva già parte della tradizione di questa terra”, spiega Macro.
Il team è stato particolarmente ispirato anche dal concetto di innesto: l’idea di aggiungere e visualizzare lentamente qualcosa di nuovo in uno spazio è diventata una parte naturale di esso. I pannelli in rame progettati su misura che rivestono le pareti del ristorante interno sono un esempio del tentativo di Lamatilde di aggiungere un tocco contemporaneo alla struttura originale, creando un’inquietante interazione di pietra, cemento e metallo.
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